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Lo spotting è il sanguinamento vaginale tra una mestruazione e l’altra. Ecco da cosa può dipendere e quali sono i rimedi.
Lo spotting è il sanguinamento vaginale tra una mestruazione e l’altra. Ecco da cosa può dipendere e quali sono i rimedi.
Lo spotting è il sanguinamento vaginale tra una mestruazione e l’altra. Dal verbo inglese “to spot”, ovvero “macchiare”, lo spotting si manifesta con delle tracce ematiche, riconoscibili per le striature rosate miste a muco o che presentano macchioline più scure, che precedono le mestruazioni.
Lo spotting premestruale può manifestarsi dai 2 ai 7 sette giorni prima delle mestruazioni e in genere dura 24/48 ore.
Questa fuoriuscita di sangue è dovuta a una carenza di progesterone e causa così uno sfaldamento endometriale e la perdita di sangue.
Il progesterone ha infatti il compito di preparare l’endometrio a un eventuale annidamento dell’ovulo fecondato e contribuisce a mantenere la gestazione, una volta avvenuto il concepimento.
Lo spotting premestruale può accompagnarsi ad altri sintomi legati all’ovulazione in corso, come un aumento del muco cervicale, una diminuzione della temperatura basale o un accennato dolore alle mammelle e/o sul fianco, oltre che da un aumentato desiderio sessuale. Questa sintomatologia segnala la fase di maggiore fertilità, ideale per tentare il concepimento.
Dal momento che lo spotting causa delle perdite lievi, non è necessario utilizzare un assorbente ma un proteggi slip che ci permetta di affrontare in maniera confortevole gli impegni del giorno.
La scelta del proteggi slip migliore può aiutare a prevenire inoltre irritazioni e fastidi intimi causati dai materiali sintetici presenti in tante tipologia di salva slip.
Un proteggi slip in 100% cotone biodegradabile e compostabile come quello di Lady Presteril permetterà di affrontare lo spotting premestruale con una comodità, morbidezza e praticità impareggiabili.
Ma quali sono le cause dello spotting?
Lo spotting premestruale può avere una natura organica e disfunzionale. Tra le cause troviamo:
Può essere inoltre dovuto all’assunzione di anticoncezionali (come pillole, anelli vaginali, cerotti, spirale o iniezioni), farmaci anticoagulanti, essere un effetto collaterale legato all’assunzione di medicinali come antidepressivi o antinfiammatori o legato ad una condizione di infertilità.
Se lo spotting si manifesta occasionalmente non è necessario preoccuparsi, ma laddove gli episodi dovessero essere frequenti e le perdite più abbondanti e intense, sarà necessario rivolgersi al proprio ginecologo.
Con il termine “perdita da impianto” si fa riferimento al sanguinamento vaginale da gravidanza che coinvolge 1 donna su 3.
Questo tipo di perdite sono legate al percorso che l’ovulo fecondato affronta muovendosi dalle salpingi (tube di Falloppio) fino alla cavità uterina, per poi impiantarsi nell’endometrio. Questo processo potrebbe causare delle piccole abrasioni, che causano le perdite da impianto e annunciano la gravidanza.
Le perdite da impianto sono spessoaccompagnate da mal di testa, nausea, sbalzi d’umore, dolore al seno e nella parte inferiore della schiena e crampi addominali. Durano circa 2-3 giorni ma possono accompagnare anche tutto il primo trimestre della gestazione.
Il controllo del muco, l’utilizzo degli stick di ovulazione e il rilevamento della temperatura basale al momento del risveglio oltre che il rilevamento della posizione della cervice possono aiutare ad identificare la gravidanza.
È importante pertanto prestare attenzione alla quantità e consistenza delle perdite, segnalandole costantemente al proprio ginecologo. Infatti, se accompagnate da dolori pelvici, contrazioni uterine e laddove le perdite ematiche presentino tanto sangue di colore rosso vivo, potrebbe trattarsi di un aborto spontaneo o segnalare una gravidanza extrauterina.
Possiamo imparare a riconoscere edistinguere lo spotting dal sanguinamento vaginale da gravidanza.
Sia lo spotting che le perdite da impianto si manifestano durante la fase luteale del ciclo, ovvero nel periodo che intercorre tra l’ovulazione e il flusso mestruale successivo, ma con delle differenze:
È bene inoltre ricordare che le perdite che si manifestano un paio di giorni prima delle mestruazioni invece potrebbero essere legate ad una carenza di progesterone. Questa carenza potrebbe essere legata allo stress e portare ad uno sfaldamento delle pareti endometriali con annesse perdite ematiche.
Superati i 40/45 anni, le perdite di sangue potrebbero essere legate alla perimenopausa. Il corpo, prossimo alla menopausa, subisce un calo dei livelli di estrogeni e questo abbassamento influenza i cicli mestruali, che possono diventare irregolari e essere accompagnati da spotting premestruale.
Diversamente, se si è già in menopausa, è bene informare subito il ginecologo per verificare la causa delle perdite di sangue ed escludere cause di natura più grave.
Solitamente lo spotting si verifica in fase di gestazione o laddove ci sia un deficit dei livelli di progesterone nel corpo, ma potrebbe manifestarsi anche durante l’ovulazione o mentre si sta seguendo un trattamento anticoncezionale.
In questo caso le perdite ematiche spariranno entro 2/3 mesi dall’inizio del trattamento, una volta che il corpo avrà fatto proprio il nuovo equilibrio ormonale.
Laddove le perdite ematiche siano di colore rosso vivo, è possibile che il sanguinamento sia legato ad un fibroma uterino al suo esordio, ovvero un tumore benigno che causa dolore, stipsi, sanguinamento vaginale anomalo, un bisogno di urinare con frequenza e urgenza e può portare a degli aborti ripetuti. Bisognerà pertanto rivolgersi tempestivamente al proprio medico di fiducia, onde evitare che le perdite sfocino in un’ anemia.
Pur rappresentando nella maggior parte dei casi una condizione innocua, è bene non sottovalutare mai lo spotting e richiedere il parere di un ginecologo. Per diagnosticarne le cause, il medico potrebbe sottoporci ad una visita ginecologica e procedere con esami di approfondimento come:
Prenderci cura del nostro corpo, della nostra salute emotiva oltre che fisica, può influire sullo spotting e aiutarci a ritrovare l’equilibrio ormonale e psico-fisico smarrito. Un’alimentazione sana e bilanciata, ricca di acidi grassi, ferro e magnesio, l’eliminazione di cattive abitudini come quella del fumo, un’attività fisica regolare e misurata che ci conduca al nostro peso corporeo ideale, nonché un’attenzione all’importanza del sonno e dei tempi di recupero sono alcune delle azioni che possiamo intraprendere per prenderci cura di noi stesse, per poter vivere con serenità ed equilibrio i cambiamenti a cui ci conduce la vita.
FONTI
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